martedì 27 febbraio 2007

Medioevo Armeno

Il Medioevo in Armenia
L’VIII e IX secolo rappresentano un momento di stasi, oltre il quale l’attività artistica riprende nel X secolo con una notevole intensità e porta ad una moltiplicazione delle opere architettoniche. Le tipologie antiche si modulano e arricchiscono di forme e combinazioni volumetriche e l’opera di progettazione rivolge la propria attenzione anche ai complessi monastici. Nel X secolo la rinascita dell’architettura armena è associata al nome di Tiridate, architetto di corte del casato dei Bagratouni, che risulta aver diretto il delicato lavoro di restauro della cupola di S. Sofia a Costantinopoli nel 989, distrutta da un terremoto. Successivamente Tiridate riprese la sua opera precedentemente iniziata ad Ani, che divenne da allora centro della sua attività. Muovendo dalla basilica a tre navate cupolata, egli arricchì le pareti esterne con capitelli di piccole dimensioni, eleganti finestre e sottili colonne, conferendo alla struttura una maggiore leggerezza, senza tuttavia toglierle il carattere monumentale. Molte chiese del tempo sono arricchite da decorazione parietale ad affresco, ma soprattutto a rilievo, di cui si rivestono in particolare le pareti esterne e il cui vertice è rappresentato dalla chiesa della Santa Croce di Aghtamar (X secolo).
Il medioevo armeno è altresì caratterizzato dalla fioritura di un genere scultoreo che gli è peculiare ed unico. Si tratta del Khatchkar, letteralmente Croce-pietra (khatch, ‘croce’, kar, ‘pietra’), consistente in una stele lapidea di forma parallelepipeda (ma centinata negli esemplari più antichi), spesso di grandi dimensioni, scolpita su una faccia a bassorilievo, in forma di croce più o meno riccamente ornata e contornata da cornici a motivi di intreccio, inserita ad incastro in un apposito basamento ricavato da un blocco di roccia.
Vai al sito:
http://www.mekhitar.org/ITA/arte2.shtml

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